domenica 7 dicembre 2008

Il nostro tempo sta per scadere...

Il mare era agitato. Bender poteva vedere le onde infrangersi sul porto, come se tentassero di guadagnare la riva con il loro ultimo alito di vita.
Accanto alla balaustra della nave, le vedeva infrangersi contro il bagnasciuga. L'iPod nelle orecchie aveva deciso di suonare "Every rose has its thorn" e la piacevole voce del cantante dei Poison gli rendeva meno triste l'addio. La nave sarebbe salpata da lì a poco. Verso un futuro incerto, forse una nuova vita che avrebbe costruito lontano, partendo da zero. Un amaro sorriso gli comparve sul viso. Rammentò allora di un vecchio detto popolare... "chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa cosa perde..." eccetera eccetera. Lui sapeva bene cosa avrebbe perso. Ventidue anni della sua vita, in cui aveva costruito tante cose, belle e brutte... sapeva che quella nave l'avrebbe portato lontano.
"Far away... this ship is taking me far away...". La canzone calzava a pennello, e Bender si lasciò trasportare dalle note di Starlight per un po'. I Muse, un gruppo che adorava... era forse un caso che il riproduttore casuale del suo iPod l'avesse selezionata? No, aveva smesso di credere nel caso. E intanto, si chiedeva - un po' per curiosità un po' per paranoia - a quante persone sarebbe importato se lui fosse vivo o forse morto. Forse alla manica di briganti con cui aveva combattuto la solitudine nell'ultimo periodo trascorso in quel luogo un po' sarebbe dispiaciuto...
C'era Carletto, il Simpatico, come molti lo chiamavano, soprannome dovuto alla sua spontanea inclinazione al ridere - una volta ogni 4 anni come le olimpiadi o i mondiali di calcio.
Cercò di non pensarci, alla fine non sarebbe diventato altro che una domanda occasionale nelle riunioni del gruppo. Poi Peppe, o "l'assassino", come lui voleva essere chiamato. L'utlima volta che l'aveva visto era stata la sera prima, quando fin troppo ubriaco zigzagava per tornare a casa, mentre lui e Paco ridevano per i suoi vagabondaggi nella piazzuola antistante il parco dove abitava, pronti a scattare giù dalla macchina in caso di difficoltà da parte sua. Poi, Paco, forse quello che per più tempo - Bender si chiedeva ancora se per rifuggire l'accidia abituale o per puro alcolismo - gli aveva fatto compagnia in questo periodo. E poi c'era Simone, con cui aveva sempre avuto alti e bassi - e gran parti di questi erano dovuti a delle donne - che spesso era con loro nelle serate all'Harpos, il pub frequentato più assiduamente. C'erano stati alti e bassi con lui, ma sempre si erano divertiti... o almeno così credeva... La playlist del lettore mp3 passò ai Greenday... Time of your life... anche questa molto adatta alla situazione. Pensò per un attimo a Riccardo, il suvutatore, il guardia di porta, persona esuberante e senza morale, che aveva procurato spesso grasse risate a tutto il gruppo. Ma, a parte tutto, era uno dei suoi compagni, ed era pronto a trascurare tutte le sue uscite infelici riguardanti la sorella sua, e quella di Paco.
Bender ritornò un attimo alla canzone dei Greenday. Un bivio si presentava sulla strada. Restare o andarsene. Lui aveva scelto la via più facile. quella di andarsene. Ma anche sulla via più semplice, i dubbi restavano, e Bender pensava di affogarli nella musica, ma anche questa non aiutava, con tutte queste canzoni, quale più quale meno, nostalgiche. E poi, come un lampo gli si ripresentarono davanti tutte le persone che aveva conosciuto, quelle che aveva amato, e che poi aveva perso o da cui era stato tradito, tutte le persone a cui aveva voluto bene, e che reputava amiche. A tutte le esperienze che aveva vissuto fino a quel punto.
Per un attimo, lo stomaco gli si chiuse, pensando che non le avrebbe mai più riviste. E questo tutto ad un tratto non gli andava più bene. Proprio in quel momento la nave fischiò, segnale della partenza, e cominciò pigramente ad allontanarsi dal porto. Vide la luna scintillare sulla massa d'acqua davanti a lui, e decise che per abbandonare tutto non sarebbe bastata la speranza di una nuova vita. Distolse lo sguardo dal mare, e spiccò un salto dal parapetto della nave, guardando la luna piena, verso la massa d'acqua nera, puntando alla riva. Sentì il gelo del mare invernale chiudersi su di lui, e proprio in quel momento, affondando mentre cercava di annaspare verso la superficie, come se qualcuno dall'alto si stesse prendendo gioco di lui, il lettore musicale passò Time is Running Out dei Muse... Le ultime parole che sentì furono "I think I'm drowning, asphyxiated", poi niente più.

Quella sera, al pub i ragazzi avevano appena ordinato la loro birra. Uno di loro alzò il boccale.
- Ragazzi, un augurio di buona fortuna a Bender, per quello che starà facendo in questo istante.
Un altro rispose - Magari ci inviterà un giorno, da lui.
I boccali tintinnarono per il brindisi, e tutti presero un sorso.
- Ciao ragazzi. - disse Bender, ancora umido per tutta l'acqua che aveva incontrato quel giorno.
Tutti quanti lo guardarono, stupiti ed interrogativi. Al chè rispose:
- Ragazzi, una nuotata di quasi 3 chilometri nel mare invernale non la auguro a nessuno. Ho bisogno di una Scotch grande.
Tutti lo guardavano stupefatti. Infine qualcuno chiese:
- Ma perché non sei partito?
Altezzosamente, Bender rispose - Non ne valeva la pena.
E tutti gli altri, in coro, sonoramente:
- Ma vaffanculo!
A cui Bender rispose, sorridendo:
- Grazie, ragazzi... vi voglio bene...

5 commenti:

Grifoncuoco ha detto...

Bel racconto...

Vix Chinaski ha detto...

Avrebbero dovuto picchiarti... :D

Sephiroth ha detto...

No, mi vogliono bene...

** riflette un attimo

...si... in effetti penso che mi avrebbero picchiato...

Anonimo ha detto...

Tu stai fore e cap...we ma insomma un pò di ottimismo!!!! Ps: auguri di buon anno!!!

Anonimo ha detto...

Uomo, donna o transgender che tu sia ascolta... No aspè, leggi...:
Nel momento in cui questo blog verrà aggiornato, il mondo finirà. Ed il suo autore (del blog, non del mondo!) con esso. Anzi no. Solo l'autore. La mattina successiva comincieranno a precipitare tastiere nere dal cielo con su marchiato Microsoft con una mela morsa di fianco. Bill Gates farà sesso con Steve Jobs. Ma sopravviverà solo lui, un pinguino... Torno a studiare, ciao francè. XD