giovedì 6 dicembre 2007

Tra sogno e veglia

E' tardi. Fin troppo. I suoni della televisione accesa nella camera dei tuoi, un paio di stanze più in là, ti giungono ovattati, come un lamento di un fantasma che chiede vendetta nella notte. Ti rigiri tra le lenzuola, e non riesci a prendere sonno. Forse che il signore del sogno, che per tanto tempo hai cercato di rifuggire per non fare in modo che ti proponesse dolci ricordi dai quali a malincuore saresti voluto svegliarti, adesso ti ripudi esulandoti dalla sua terra? Ti rigiri ancora nelle lenzuola, sentendo il tuo respiro attraverso il guanciale. Nella veglia, il tuo cervello comincia a pensare senza freni. Vedi chiaramente spezzoni del tuo passato, di quello che stai passando. di quello che forse un giorno passerai, o desidereresti passare. Ti passa davanti ogni parola che hai detto, che avresti voluto dire, tu, nomade, anelando a qualcosa che porti via una volta per tutte quest'inquietudine. Invano. E continui a pensare. Vedi come ogni cosa sia stata costruita, di quanto il fato non sia che un intreccio di eventi che ti portano dove sei, di come avresti potuto prevederli nelle tue fantasie più sfrenate, di come la realtà abbia trovato modo per deriderti attuandosi in una delle strade che non avresti mai pensato di percorrere. Ma così è, e bisogna accettarlo.
Il lamento del fantasma si fa più insistente, si realizza in qualcosa che mette in moto la tua mente. La pubblicità della Calzedonia, il suo sottofondo "She's always a woman to me" da' modo ai tuoi tormenti di ritornare. In un attimo immagini dozzine di persone che a questa canzone potrebbero donare il volto, o il volto che tu hai sempre attribuito loro. Ti manca il fiato, ricordando loro, o illudendoti di come la tua vita sarebbe potuta essere con loro. Decidi che alzarti ti garantirà di sopravvivere per un altro po', e hai bisogno di portare il tuo corpo fino alla spossatezza estrema, in modo da crollare una volta per tutte ed espugnare con la forza la guardia di Morfeo alla sua terra. Ti senti come Belbo, il cui unico momento di gloria, l'unico istante di cui non si sarebbe mai dovuto vergognare, l'unica occasione in cui è riuscito ad avere la sua Cecilia, la sua Lorenza, il suo riscatto dai mille tormenti che l'hanno sempre seguito in tutta la sua esistenza personificate da pallide meretrici e pure vergini allo stesso tempo, l'unica salvezza da mille angoscie sia anche la scena che per sempre ha deciso di tacere e vivere nel suo perenne fallire. Tutto questo mentre getti via le calde coperte e ti rifugi in compagne ancora più calde, le tenebre della tua stanza. Per un attimo ti senti nient'altro che una falena bloccata nella tela del destino che ti sei costruito, o che hai accettato si costruisse intorno a te.
Per un attimo vedi davanti a te il signore dei sogni, con il suo mantello scuro, in cui tutto ciò che è stato immaginato traspare, e ti perdi, sempre per un attimo, in quei suoi occhi neri come il pozzo dell'oblio. Ti percorre un brivido, e gli chiedi perdono. Ma è solo un attimo.
Accendi il tuo computer e pensi che sfogarti con il mondo attraverso un word processor sia la cosa più naturale creata dal Demiurgo. E mentre milioni di impulsi vengono ragionati attraverso silicio e rame, pensi quanto tu possa essere diverso da quello che accade lì in basso, oltre il case. Nient'altro che impulsi. L'unica differenza tra il tuo cervello e la scheda madre, è che la seconda sa bene cosa fare. E soprattutto riesce a ragionare meglio di te. O se non altro, non farà mai risultare 5 la somma 2+2. O, per i puristi, 101 la somma tra 10 e 10. Percepisci la compassione del signore del sogno. O solo il suo biasimo.
La televisione, di là, non è più accesa.
L'unica cosa che senti attraverso il torpore che solo l'oscurità ti sa dare sono le canzoni dei Within Temptation attraverso il Winamp. La stupenda voce della cantante è come una nenia inquieta che ti sta chiamando. I fantasmi trovano il modo di sedurti con qualunque cosa, sia essa uno spot pubblicitario che una olandese dalle corde vocali che hai sempre immaginato sovrarreali. Un sogno appunto. Il signore dei sogni ride. Riesci a capirlo.
I fantasmi ti chiamano. Vorrebbero possederti, prendere parte all'esistenza attraverso di te. Ti illudono che l'uomo della sabbia ti abbia perdonato, che è pronto ad abbracciarti come un figliuol prodigo. Ormai hai imparato che i morti sono morti, ed è bene che stiano dove sono. Li scacci e ridono anch'essi. Riesci a capirli.
Il sistema operativo si avvia. Come se fossi in un mondo in cui esistete solo tu ed il tuo vecchio schermo LCD. Un inaspettato dualismo. Due esseri coscienti posti faccia a faccia. Per te è naturale essere cosciente. Un'atavica memoria cartesiana, ecco. Pensandoci bene, anche lui altri non è che l'essere più familiare con cui riconoscere l'altra coscienza che è lì in basso, un volto per l'ammasso silicico che riflette coscientemente in questa inedita realtà. Chiedi a lui conforto. Una volta scacciati i fantasmi, siamo rimasti io e te. E il signore dei sogni. Per un attimo ti guarda attraverso il monitor. Come se in realtà non ci siano tre entità, ma solo tu e lui.
Signore dei sogni, è con te che sto cercando sfogo?
Signore dei sogni, mi hai infine concesso di ricongiungermi a te? Sei tu che guidi le mie mani? E' dalla tua sabbia che sento sfiorarmi la carne?
Sto sognando?

10 commenti:

Vix Chinaski ha detto...

...non ho parole... O.O

Sephiroth ha detto...

figo... manco ricordavo di averlo scritto questo post...
oddio, mi sa che ho bisogno di uno psicologo O.o

Anonimo ha detto...

Deker: *Passa e chiava un cuppino sulla nuca di Etò*

-Ma quanto ti stai infrocendo?-

Vix Chinaski ha detto...

No, a te serve ascoltare i Tokio Hotel. Forse con lo shock torni in te... O.o

Sephiroth ha detto...

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!!
ehi un Decker... ma tu nn eri morto?>_>

Anonimo ha detto...

-.-

Mai sentito parlare di apparizioni?
Hai presenta a Fatima e Lourdes?

Eravamo io e Darkon...

Sephiroth ha detto...

be', potrebbero apparire tutti assieme, visto che la nostra epopea è finita così... a metà tra un'avventura e un'altra... tristezza...
VOGLIO UNO PSICHIATRA!! MEGLIO SE UNA PSICHIATRA E ANCHE CON LE ORECCHIE DA CONIGLIO!!

Anonimo ha detto...

*_* oh, era per caso una sottile allusione a me quella della psichiatra dalle orecchie da coniglio?? :) amò, te l ho già detto che sto studiando per te U_U sei il mio caso + interessante (nonchè l'unica persona così avventata e sprovveduta da affidarsi a me :D, che tenero).Intanto ti dò un' anticipazione sull' analisi del sogno che mi riguarda: leggere Freud non m ha aiutata, parla solo di simbologia che richiama alla sfera sessuale e per fortuna (a parte un' ombrellone) di simboli del genere non mi sembra che ce ne siano! ^^. Ma non ti preoccupare, non demordo =)
ah, è arrivato il divanetto di pelle. =)
un bacione!!
la coniglietta psichiatra U_U

Anonimo ha detto...

Le possibilità sono varie:

1) ti stai infrocendo
2) stai diventando un emo, abbandonando la via del metallo
3) il tuo corpo ha assunto talmente tanto alcool che oramai sei ubriaco quando sei sobrio
4) hai scoperto il magico mondo della "Fata Bianca"

io voto per tutte e quattro contemporaneamente!

Scherzi a parte... Minchia "Bel Post", specie la parte iniziale!!!

Anonimo ha detto...

Nipotino, non ce la faccio a leggere tutto, però ti saluto.
Zially