domenica 6 aprile 2008

Due anni buttati... Parte I

- Dove ha detto di aver studiato?
- Arkham... la facoltà di medicina della Miskatonic University...
Il professore del corso di Anatomia I guardò il suo interlocutore. Pochi minuti fa era arrivato con un'ora di ritardo alla sua lezione e con fare insolente aveva risposto a tutti i suoi rimproveri. Quasi si era meravigliato nel vederlo subito dopo chiedergli scusa per il suo ritardo e le sue irritanti risposte. Gli aveva risposto con cortesia, nonostante avesse già preso mentalmente nota di lui in modo da riservagli un trattamento particolareggiato all'esame. Ed ancora si era quasi di nuovo stupito alle risposte che gli aveva dato alle sue domande: denotavano particolare preparazione ed interesse alla materia. E per questo lui gli aveva chiesto se avesse già studiato in precedenza la materia. Miskatonic University... non l'aveva mai sentita. Arkham, nei pressi di Boston. Mai conosciuto un posto con un nome simile, e per giunta vicino la sua amata Harvard, dove insegnava ormai per 35 anni. Ma dimostrare ad uno studente ignoranza equivaleva a dimostrare che un professore era un essere umano. E lui non poteva permettersi che i suoi studenti lo ritenessero umano, o avrebbe buttato all'aria più di tre decenni di insegnamento.
- Ah, la Miskatonic... capisco. La sua formazione è buona, decisamente. La sua conoscenza dell'argomento è sufficiente a garantirle la promozione. Ma, mi raccomando, studi con costanza, mi seccherebbe darle una mera sufficienza.
- Certamente, professore. Non sono così presuntuoso da pretendere di ottenere un ottimo voto con le mie conoscenze attuali... approfitterò per approfondire ogni argomento. Ah, mi scusi, sta cominciando il prossimo corso, devo scappare.
- Vada, vada pure...
Il ragazzo (ragazzo? Gli avrebbe dato almeno una trentina d'anni) era molto promettente ed educato, oltre ad essere seriamente interessato alla materia. Bene, sarebbe stato un ottimo medico. Se avesse perseverato. Molti promettenti abbandonavano perché non riuscivano a reggere i ritmi di un college prestigioso come Harvard. Ma qualcosa gli diceva che lui avrebbe tenuto duro.
Con un ghigno ai lati della bocca, il professore si avviò verso il suo studio.

Montgomery si guardò intorno. Era appena in tempo per seguire il corso successivo, ma questo lo avrebbe distratto dal suo obiettivo primario. Alcuni professori stavano sperimentando droghe su degli studenti per scopi scientifici, questo era risaputo all'interno del college. Ma quello che troppi ignoravano era che dietro questi esperimenti c'erano persone poco raccomandabili. Lui era un Risvegliato, e vedeva la realtà per quello che era, non per come gli si mostrava, come i Dormienti, poveri ed ignari umani, facevano; e poteva manipolarla, entro i limiti, ma poteva farlo.
Gli esperimenti erano finalizzati alla distruzione degli altri Risvegliati come lui, gli individui strafatti andavano in giro per i luoghi da loro frequentati a compiere atti di teppismo e devastazione. Ed il suo gruppo era stato designato per fermare tutto ciò.
Si riscosse dai suoi pensieri quando Jerry, lo studente più anziano incaricato dal college a far integrare le matricole, si avvicinò. La sua T-shirt blu scuro mostrava nel centro una simpatica fusione tra una lampadina ed un pesce. Una vecchia puntata dei Simpson, in cui Homer si scopriva sosia del logo di una nota marca di detersivo giapponese. Ma anche questi pensieri occuparono per poco la sua mente. E ne approfittò per porre alcune domande al nuovo arrivato:
- Jerry...
- Ehi Nebraska... allora, come va dopo il tuo primo giorno di corsi?
- Tutto bene... senti, ho sentito in giro di alcuni esperimenti di neurologia, quelli in cui fanno assumere droghe innocue ai volontari per provare l'effetto che essi hanno nella zona encefalica... è interessante...
- Ah, si... il professor Langdon se ne occupa. Se non sbaglio tiene dei corsi del terzo anno di medicina... Biochimica III... roba forte...
- Uhm, quindi mi toccherà affrontarlo prima o poi... eheh... ma tornando agli esperimenti?
- Non so quando li tengano, dovresti parlare con il professore. Ma non penso che potresti entrare nel progetto come ricercatore, matricola... Magari stai pensando di fare il volontario, eh? - e le sue parole sfociarono in una profonda risata.
- Magari... - rise anche Montgomery. Quante cose non sapeva. Non sapeva che in realtà Daniel Nebraska era il suo nome fittizio, con cui si era infiltrato ad Harvard. Non sapeva che in realtà lui era Montgomery Payne, ed era a conoscenza di molto di più di quanto facesse intendere. E non sapeva che era più che intenzionato ad entrare nel progetto dalla parte di chi contava qualcosa. E che questo significava diventare il pupillo del prof. Langdon.
- Be', io mi sa che vado, il mio turno è finito e i miei corsi lo sono già da un pezzo. - disse Jerry.
- Ah, certo... io darò un'ultima occhiata alla facoltà e seguirò il tuo esempio.
- Va bene, alla prossima, Nebraska. - E gli voltò le spalle.
Montgomery sapeva già cosa fare. Si recò in tutta fretta davanti la bacheca e lesse gli orari dei corsi. Trovò subito quello che gli interessava. Biochimica III. C'era giusto il giorno dopo, nel primo pomeriggio. Si recò di corsa all'aula che doveva ospitare il corso. In quanto Risvegliato aveva dei poteri (ed in particolare riusciva a scorgere i movimenti temporali, sia nel passato che nel futuro) che non avrebbe esitato ad usare per raggiungere i suoi scopi, ed in questo caso avrebbero fatto comodo. Leggere i riverberi temporali futuri del luogo in cui il professore avrebbe insegnato il giorno dopo per capire quale argomento egli avrebbe affrontato e come poter mostrarsi erudito ed interessato a tale argomento da stupirlo e poter entrare nelle sue grazie studentesche. Sembrava un piano molto semplice, ed in effetti lo era. Ma i piani semplici erano sempre i migliori.
Arrivato davanti l'aula, c'era Ics Custer (almeno così diceva il suo badge appuntato al petto), il bidello, che stava ultimando le sue faccende.
- Salve...
- Si? - Gli rispose in maniera seccata il bidello.
- Piacere, sono nuovo... Daniel Nebraska. Volevo chiedere... domani il professor Langdon terrà un corso qui?
- Si - il bidello prese un po' di tempo per rispondere. E lo usò per squadralo da cima a fondo. - si, domani ci sarà il corso di Biochimica III alle 14 e 15. Venga un po' prima, magari verso le 14. Il professore di solito prende un quarto d'ora di anticipo per un rapido riepilogo quando deve affrontare argomenti molto difficili come quello di domani.
- Ah... - Montgomery aveva appena finito di memorizzare la conformazione dell'aula su cui avrebbe poi utilizzato il suo incantesimo. - E' un argomento difficile, allora... di cosa si tratta?
- Caratteristiche biochimiche avanzate della pompa-idrogeno...
- Ah, capisco. - Aveva già avuto modo di studiare l'argomento, ma mai in maniera così approfondita come le parole del bidello gli facevano presagire - e lei ne sa qualcosa?
Il bidello lo guardò, e per un attimo sembrò ferito nell'orgoglio - Certo, sono laureato qui in medicina. Stessa classe del rettore Wilkes, 1986. Lui ha avuto più fortuna di me.
- Lei è un medico? - Montgomery lo guardò stupefatto.
- Si. Ti sembra strano? - e sputò nel secchio pieno quais fino all'orlo di acqua e detersivo.
- Ehm, un pochino si, se devo essere sincero. Però devo ammettere che fare la conoscenza di un laureato ad Harvard che vi lavora ancora in maniere non ortodossa mi rende curioso... Le va di parlare un po' dell'università, non saprei... magari stasera in un bel pub irlandese?
Il bidello guardò con una strana espressione, tra lo sconvolto, il terrorizzato e l'incuriosito, il nuovo studente che dopo nemmeno 5 minuti di discorsi lo invitava a fare quattro amabili chiacchiere davanti ad una birra.
- Va benissimo. Alle 9 qui davanti? - il bidello decise che era una situazione troppo strana per non andare avanti.
- Certamente. - Montgomery esultò silenziosamente. Chi meglio di un interno avrebbe potuto dargli informazioni sui retroscena universitari? E chi meglio di un laureato che da più di 20'anni continuava a seguire indirettamente i corsi avrebbe potuto insegnarli qualcosa di comodo? Se a tutto ciò si uniscono gli incantesimi che il suo status di Risvegliato gli permetteva, forse il piano benché semplice, che a una persona normale sarebbe parso impossibile, sarebbe stato attuabile.
- Alle 9 davanti al piazzale antistante. Perfetto. La saluto allora, dottore. - Montgomery sorrise e si congedò. Andando via non potè fare a meno di sfregarsi le mani per la ghiotta occasione che il Destino gli stava fornendo.
Che fosse stata anche quest'occasione merito di un suo incantesimo? Era probabile. Niente era dovuto al caso, soprattutto quando avevi conoscenze tali da riuscire a manipolarlo. Era tutto merito tuo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

°.°

colgo la menta.

Sephiroth ha detto...

Io nn farei molto uso della menta colta nella foresta dopo quelle vicissitudini... o.o

PS: c'è una seconda parte...
PPS: si, un giorno la scriverò...

Anonimo ha detto...

Quando scriverai quella seconda parte, commenterò anche la prima.
Fino ad allora ti vedrò correre... Basta programmare bene il tappeto.