martedì 4 settembre 2007

Fantasmi del passato

E' curioso. Ogni volta che tendi di chiudere un capitolo della tua vita, di andare avanti, ogni volta che finalmente ci riesci, il passato torna a tormentarti. Non volevo cominciare questo blog con un post da EMO, ma purtroppo penso che dovrò farlo... ho bisogno di sfogarmi e un pezzo di carta è la soluzione migliore. Il passato ritorna, dicevo, e lo fa in maniera subdola, infame, come se la sua ragione di esistere è farsi vivo il momento in cui tu più sei vulnerabile. E psicolabile. E psicopatico.
E' accaduto tutto questa sera. Dopo una piacevole giornata tra amici, sulla strada del ritorno il cellulare squilla. Numero privato. Che a casa si siano accorti che manco dalle 11 di mattina? "Pronto", una voce familiare. Non la riconosco, ma una reazione spontanea mi chiude lo stomaco. "Si?" rispondo con un fil di voce, senza nemmeno sapere perché. "Ti ricordi chi sono?". La stessa frase che ho sentito altre volte. Capisco. "Come faccio a dimenticarmi di te?". Non c'è patetismo nella voce. Nemmeno secondi fini. Semplicemente è vero. Il tempo cancella le cose che uno vuole. E io non volevo che cancellasse lei. Lei ride. Semplice coscienza di avermi o solo una risatina di intesa? Troppo poco tempo per pensarci. "Come va?". Adesso, se dopo un lustro in cui non hai sentito una persona (era il 24 Dicembre 2002, lo ricordo come se fosse ieri), questa ti domanda come va, qualcosa ci deve essere sotto. "Bene...". Non più, vorrei dire. Mi trattengo. "A cosa devo la chiamata?". Vado dritto al punto. "Volevo sentirti". C'è davvero qualcosa sotto. E fa male. "Ah, capisco. Be', ti rigiro la domanda... Come va?". Ho paura di sentire la risposta. "Non bene", fa lei. "Ah!" fingo imbarazzo. Insisti, ragazzo. "Che succede?". Lei: "No, è un brutto periodo per me... ultimamente non mi va mai bene niente". Stesso presentimento di mezzo decennio fa. Il problema lo conosco già: "Anche con lui non sta andando più bene." Facile. Anche dopo 5 anni hai la sicurezza che le cose non cambiano mai. O forse è solo la tua paranoia che si apre la strada tra le viscere chiedendo di essere ascoltata, e non riesce a trattenere un grido di esultanza quando scopre di aver ragione. Ma l'esultanza della paranoia non è mai dolce.
Un regista con un minimo di serietà ci metterebbe un flashback. Non mi sono mai reputato serio. Non mi sono mai reputato un regista. Ma davanti ai miei occhi passano i ricordi: quel parchetto. La panchina dove sedevamo con tutto il gruppo, che ora vede solo me e lei. "Ti amo." lei. Lo sapevo. "Ma non sei la sola persona che credo di amare." La verità. E' onesta. Forse la persona più onesta che io abbia mai conosciuto. E anche la meno vigliacca. Ci vuole coraggio ad essere onesti. "Non so cosa fare. Devo partire per Pavia e cercare qualcosa di nuovo, o restare con te, la mia più grande sicurezza?" Spesso capitava. Mi chiedeva aiuto, in ogni situazione. Le dicevo la mia. Che la condividesse o no, la rispettava. Ma questa volta non era così facile. "Fai quello che senti di fare. Sarei troppo di parte." Capisce tutto quello che non le ho detto. Mi bacia. Va via. La gente che mi vedeva immobile su quella panchina per ore, da solo, penso mi prendesse per deficente. Fu l'ultima volta che la vidi. Penso di essere d'accordo con quelle persone, a identificarmi come idiota. Ma per altri motivi. Non si può pensare di amare qualcuno a 13 anni. Non puoi credere che l'amore è eterno. E' stato più traumatico il fatto di essere rimasto solo o di essermi disilluso così facilmente?
Mi chiedo questo mentre i ricordi si accavallano. La paranoia. Ti porta a credere che le cose siano in un certo modo anche dopo che tanto tempo è passato. E a volte ha ragione. "Ci siamo lasciati". Esattamente come l'ultima volta che mi telefonò. E penso di sapere già dove la cosa arriverà. "Ultimamente non riesco più a capirlo. Non so più se mi ama ancora. Non so più cosa provo per lui". Strano. Non era quello che mi aspettavo. Conosco solo un sentimento in cui la passione si mantiene viva anche dopo 10 anni, ed è la vendetta, non l'amore. "Ne sei sicura? Da sempre ho creduto che voi due siete fatti l'uno per l'altro" Mento. Non conosco nemmeno l'altro. E se c'è una cosa che ho sempre creduto è il fatto che io e lei siamo fatti l'uno per l'altra. O eravamo. Attimo di silenzio. Lei ci casca: "L'ho sempre pensato anche io. Lo penso ancora tutt'ora." Lo stesso effetto di una pugnalata al cuore. Io: "E' un inizio. Parti da questo, e saprai di amarlo ancora." Non posso fermarmi. E' una questione di coerenza. Arriva la consuetudine in un momento inaspettato: "A volte mi chiedo come sarebbero le cose se fossi rimasto con te." Il cuore manca un paio di battiti. Anche quando ti aspetti una cosa, gli effetti non sono mai minori. "Non lo sapremo mai. Abbiamo tutti fatto le nostre scelte. Tornare indietro non porta mai a nulla di buono". Amarezza nelle mie parole, al di là della freddezza. La prima è perché questa verità si raggiunge a caro prezzo, la seconda pèerché ho paura. In tutta risposta mi chiede "Ma non ti capita mai di pensarci?" Crollo. "Ogni singolo giorno della mia vita." Lei sospira. "Grazie. Ci sentiamo." Sì... tra altri 5 anni o non appena ti lasci col bellimbusto. 10 anni di fidanzamento, come si fa? "Ciao", le dico. Questo mi fa pensare a molte cose. Le uniche volte che ho risentito la sua voce aveva problemi. Con la scuola, con la famiglia. No. Era quello che voleva farmi credere le altre volte. Era il suo ragazzo il suo problema. E io ogni volta ho fatto in modo che guardasse avanti. Stavolta è andata dritta al punto. E io le ho dato quello di cui aveva bisogno. La certezza di essere stata qualcosa di preponderante nella mia vita.
E adesso torna a tormentarmi. Prima o poi i tormenti finiranno. Uno ogni 5 anni. Non è male come media. Dopotutto... chi vuole vivere per sempre?
Mi sento solo. Adesso ho molte persone attorno a me. Amici, compagni, colleghi, amori. Ma ripenso ad una frase che mi disse Annalisa tanto tempo fa: "Si può essere soli anche in una folla di persone". E' vero.
Ho bisogno di bere...

Un saluto,
e grazie per la costanza.
Prossimamente: meglio un uovo oggi o una gallina domani? Retroscena culturali dell'utilitarismo teorico.

4 commenti:

Doctor Drum ha detto...

Iniziamo col dire che sei un frociotestadicazzo.
E che ti voglio bene. (anche se sei così lurido da aver tradito la nostra amicizia per chi nn merita manco di bere il tuo piscio)

Francè il fatto è che vederti così, turbato, scassato e compromesso ogni 3 mesi (in media) mi fa incazzare.
Pensa positivo, brutto finocchio, si è ricordata di te. (forse è questo il problema?)
ma intanto anche dopo 5 fottuti anni del cazzo, ci sei ancora tu per lei!

ti ricordi quando ci imbucammo a quella festa con silvio andrea e claudio?
ti ubriacasti come una scimmia sussurrando il suo nome. erano milioni di anni fa.
a parte farmi senso, dopo pensai che, un uomo che affoga nell'alcol il nome di una donna, è un vero uomo!

Stringi i denti.
Cazzo! arriverà quella che fa per te!

quella o un negro.

Sephiroth ha detto...

Il problema è proprio quello. Preferirei non esserci più per lei.
Deve capire che io non ci sono più, rimpianti a parte. E purtroppo io ci ricado sempre.
Ricordi, rimpianti, dolori... è per questo che ho iniziato a bere. Dannazione, mi sento un fottuto alcolizzato. E forse lo sono.
Domani è un altro giorno, e grazie dottore per il suo supporto. E grazie anche ai 3 commenti eliminati. Mi sarebbe piaciuto sapere cosa ne pensate, soprattutto insulti, e forse uno so già di chi è. Grazie comunque.

Radamantis - the greatest caution ha detto...

Ciao francè... non so di chi si stia parlando, ma credimi, nessuna ragazza merita che un ragazzo come te stia male per lei... come ha già detto doctor drum (di cui mi ripropongo di visitare il blog) , arriverà quella giusta per te... te la meriti! devi solo cercarla e non chiuderti in questo dolore. Reagisci, la forza non ti manca!

(p.s. casomai non avessi capito ancora chi sono, ti dirò AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA)

Capitan Aima ha detto...

Bere non risolve le vecchie cose, perchè possono sempre tornare a galla...
Lascia il bicchiere pieno e sappi che vali molto di più (per tutti coloro che ti sono vicino) di una telefonata dopo 5 anni...